“Il fatto non sussiste”. Questo il succo della sentenza di primo grado, pronunciata dalla prima sezione penale del tribunale di Catania, nei confronti di Mario Ciancio Sanfilippo, 91 anni, editore del quotidiano “La Sicilia”.
Ciancio era accusato di concorso esterno ad associazione mafiosa. La Procura con i pm Agata Santonocito e Antonio Fanara aveva chiesto la condanna a 12 anni e la confisca dei beni, dissequestrati precedentemente, per un valore di circa 150 milioni di euro.
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Il processo, iniziato nel 2017, verteva su presunti rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea. Ipotesi sempre contestata dall’imprenditore e dai suoi legali.
La sentenza era prevista a novembre scorso ma è slittata a causa della sostituzione di una magistrata del collegio giudicante. Come parti civili si erano costituiti i fratelli del commissario ucciso dalla mafia Beppe Montana, il comune di Catania e l’Ordine dei giornalisti della Sicilia. (foto archivio)
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