Il gup Maria Cristina Sala ha condannato trenta imputati e ne ha assolti due nel processo celebrato nell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo nato dalle operazioni Stirpe 1 e Stirpe 2 su mafia, estorsioni e traffico di droga.
Lo stupefacente veniva comprato in Calabria e Campania e arrivava nelle piazze di Palermo.
Le indagini furono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale nel novembre 2021. Le pene sono pesanti. Quella più alta è stata inflitta a Maurizio Di Fede, 17 anni e 4 mesi, del quartiere Roccella che non voleva che una bimba partecipasse alle manifestazioni del 23 maggio. “Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino”, diceva.
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Gli unici assolti sono Antonietta De Simone, difesa dall’avvocato Claudio Gallina Montana e Vincenzo Di Fede, difesa dall’avvocato Loredana Mancino. Il giudice ha riconosciuto il risarcimento danni alle parti civili: Comune di Palermo, rappresentato dall’avvocato Ettore Barcellona, al Centro Pio La Torre e Fondazione Falcone, assistiti dall’avvocato Francesco Cutraro, al Fai, Confcommercio avvocato Fabio Lanfranca e a Solidaria, Sos Impresa, avvocati Fausto Amato e Maria Luisa Martorana.
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