Cronaca

Il Ponte delle polemiche, Schifani: “Mai condivisa compartecipazione di 1,3 miliardi”

La Regione Siciliana “ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fes 2021-2027, dandone comunicazione al ministro Salvini. La decisione governativa per cui la quota di nostra compartecipazione debba essere di 1,3 miliardi non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale”, lo si legge in una nota dopo l’emendamento del governo alla manovra.

Si auspica “che Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere investimenti per lo sviluppo dell’Isola”.

“Il dossier Ponte sullo Stretto prosegue come da programma. C’è la totale copertura economica e la giusta partecipazione finanziaria delle Regioni. L’obiettivo è rispettare i tempi, iniziando i lavori nel 2024, per offrire a tutti gli italiani un’opera attesa da decenni”.

Così fonti del Mit dopo la polemica sull’emendamento alla manovra che rimodula le risorse per l’opera attingendo anche dai Fondi di sviluppo e coesione.

“Il governo pone a carico di Sicilia e Calabria una parte consistente dei finanziamenti per il ponte sullo Stretto; sottrae risorse agli altri progetti stralciati dal Pnrr, che rischiano di rimanere sulla carta e, inoltre, la mossa di Salvini supera l’accordo tra regioni e governo, visto che per legge stabilisce di intercettare a monte le somme ad esse destinate”.

Lo dice il responsabile del dipartimento Economia del Pd siciliano, Franco Piro, che sottolinea i tre punti controversi sulla partecipazione delle regioni al finanziamento del progetto. “Recentemente – aggiunge – le modalità d’impiego del Fondo di sviluppo e coesione erano state riviste, prevedendo che per lo stanziamento delle risorse si dovesse ricorrere a un accordo tra il governo centrale e le regioni. Salvini ha pensato di anticipare tutti e ha di fatto cancellato quello che, solo qualche settimana fa, si configurava come una trattativa tra Roma e la periferia”. Oltre ai 715 milioni rimasti nella disponibilità del Cipes, per la realizzazione dell’opera la Sicilia dovrebbe versare 1,3 miliardi e la Calabra altri 300 milioni dei fondi Fsc.

“Prendere ai cittadini siciliani e calabresi 2,3 miliardi dei fondi di coesione è un furto con scasso. Talmente plateale che persino il governatore Schifani sta facendo le barricate, così come diversi parlamentari siciliani di Forza Italia. Mi chiedo se all’interno della maggioranza siano usciti o meno di senno: nella manovra, a parte una sfilza di nuove tasse, non c’è nulla di nulla e si taglia a man bassa su sanità, scuola, fondi anti-dissesto e aiuti alle imprese. Con uno scenario simile, 11,6 miliardi per far fare un selfie a Salvini con dietro due escavatori ci sembrano una pazzia. Meloni in aula ieri e oggi ci ha raccontato una divertentissima barzelletta, cioè che con lei a palazzo Chigi si smette di buttare i soldi dalla finestra. Ecco, la vicenda ponte sullo Stretto ci racconta il contrario. Intervenga immediatamente: noi siciliani non ci stiamo a essere depredati in modo così sciatto e ingiusto”. Così in una nota la deputata siciliana del M5s Daniela Morfino.

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redazione

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