In Russia il tribunale militare di Ulan Ude, nella repubblica della Buriazia, ha condannato a cinque anni di reclusione un riservista accusato di aver acquistato un certificato di morte falso. Il motivo? Non tornare a combattere in Ucraina.
Si tratta della news riportata da diversi giornali e tv russi, tra cui il Moscow Times e Sibir.Realii, che citando i documenti pubblicati sul sito web del tribunale.
L’uomo, condannato in primo grado con l’accusa di “diserzione”, sarebbe stato arruolato nell’esercito russo nel novembre del 2022, in seguito alla “mobilitazione parziale” ordinata dal Cremlino l’anno scorso.
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Poi il militare avrebbe preso un periodo di congedo temporaneo nell’aprile di quest’anno ma non sarebbe poi tornato alla sua unità e il figlio avrebbe presentato alla polizia un certificato falso che ne attestava la morte.
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