“Inammissibile il ricorso”. La decisione è diventata definitiva, con la decisione della Corte di Cassazione: rimane a 16 anni di reclusione la condanna del ragazzo di 15 anni che ha ucciso la mamma Valentina Giunta.
La donna aveva appena 32 anni, quando è stata assassinata nella propria abitazione. Era il 25 luglio dello scorso anno, 2022. La decisione è stata notificata al legale, dopo che la sentenza di condanna per omicidio aggravato, era stata emessa dalla Corte d’assise d’appello per i minorenni di Catania.
La decisione era arrivata il 26 maggio 2023, in conferma del primo grado, emesso il 23 gennaio dopo il processo col rito abbreviato. Il delitto era stato confessato dal ragazzino nel corso dell’udienza di convalida del fermo.
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Questo era stato eseguito un giorno dopo il delitto. Gravissimi gli elementi indiziari a carico del 15enne, dopo che le indagini della polizia avevano accertato e ricostruito come l’omicidio fosse maturato
“in ambito familiare”.
Il giovane non avrebbe accettato la decisione della madre di lasciare la casa e di allontanarsi col fratellino più piccolo.
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