Non c’è stato nulla da fare: il ragazzo di 27 anni, coinvolto e colpito durante la sparatoria avvenuta a Catania, venerdì scorso, è morto nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Garibaldi centro”.
Sin da subito, le condizioni del giovane albanese erano apparse disperate, dopo quanto accaduto in un appartamento dell’Iacp di Catania. Sul giovane, i medici hanno constatato la morte cerebrale. Con lui, anche un altro italiano, che era precipitato dal secondo piano nel tentativo di essere colpito. Adesso si trova ricoverato in ortopedia, al “San Marco”.
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Coinvolte nella sparatoria altre tre persone, delle quali una si è costituita (LEGGI), mentre degli altri si sono perse le tracce. Il capo d’imputazione, adesso, cambia da tentato omicidio a omicidio.
Così come è emerso successivamente al dramma, tutto sarebbe stato da ricondurre ad un problema economico fra l’uomo che è stato fermato e l’altro italiano. La pista sull’occupazione, fatta abusivamente, dell’appartamento, è stata accantonata. La vicenda era avvenuta in un edificio di via Santo Cantone, a Catania.
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