Avrebbe sottratto soldi dai conti correnti dei boss Rosario Gambino e Salvatore Inzerillo: per questa ragione un amministratore giudiziario “infedele” ha sequestrato quasi 800mila euro, su ordine della sezione misure di prevenzione, nei confronti dell’erede dell’amministratore. Quest’ultimo era morto nel 2018.
Il professionista gestiva i conti dei boss per conto del tribunale, ed è morto prima di aver depositato il rendiconto finale. Su di lui era anche in corso un’inchiesta, in considerazione del fatto che dal 2005 e al 2008 aveva effettuato una serie di indebiti prelievi di denaro, per 621 mila euro, dai conti correnti confiscati.
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Il procedimento per l’amministratore – indagato per peculato continuato – era stato archiviato dopo la sua morte. Gli accertamenti, in base al Codice antimafia, sono però proseguiti, ed è stato accertato che quei soldi prelevati dai conti sarebbero stati investiti in un’azienda vitivinicola nella provincia di Agrigento. Realizzati una cantina e un oleificio in terreni di proprietà dell’amministratore giudiziario.
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